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La libertà sulle rotaie

Il mondo delle rotaie ha esercitato un grande fascino nel XX secolo come simbolo di modernità e sviluppo. Nell’ambito del movimento operaio ha fatto nascere il mito del lavoratore dei trasporti come cardine del mondo del lavoro e come alfiere del decollo economico.

Un carattere di esclusività che ha favorito il sorgere di un sindacalismo geloso della propria autonomia e, fin dalle origini, assertore della libertà di associazione e di sciopero .

Sotto questa luce viene qui analizzata la lotta resistenziale condotta fra il 1943 e il 1945 dai lavoratori dei trasporti milanesi che contribuirono sia al successo degli scioperi operai che dell’insurrezione finale.

L’autrice propone una lettura di lungo periodo, che va dall’ultimo atto del “biennio rosso” e giunge alla Liberazione attraverso la lunga notte del fascismo, per mostrare da un lato la traccia sommersa di un sindacalismo libero che sa riemergere dopo anni di repressione. Dall’altro per indagare sul significato e l’influenza del sindacalismo fascista in settori dei servizi direttamente dipendenti dallo Stato e dalla municipalità.

Non manca infine un’ampia disamina sulla prima ricostruzione e sugli anni in cui le speranze resistenziali dovettero scontrarsi con la realtà di un Paese duramente colpito e sconfitto.

Cristina Palmieri (Sondrio 1984), laureata in scienze politiche con una tesi sulla partecipazione operaia alla Borletti dal 1968 al 1974, studia il movimento operaio e, più in generale, la società milanese del 900.

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