Chi Siamo

Home / Chi siamo

Storia


Documenti, libri, fotografie, manifesti, contratti di lavoro, riviste, giornali di fabbrica, medaglie, tessere, bandiere, interviste, filmati. Tutto questo è conservato dall’Archivio del Lavoro dopo decenni di anni di attività.

L’Archivio storico - Biblioteca della Camera del Lavoro di Milano nacque nel 1976 con lo scopo di avviare, preservando e ordinando le carte del movimento operaio, lo studio della società civile milanese del secondo dopoguerra. Partendo dai documenti della Camera del Lavoro si è sedimentata un’attività di recupero e di ricerca che ha progressivamente superato i propri limiti territoriali e disciplinari, con l’intento di dare un contributo alla costituzione di un archivio economico lombardo.

Il progetto prese avvio nel 1974 a seguito del ritrovamento dell’Archivio della Camera del Lavoro di Milano nelle ampie cantine del palazzo di corso di porta Vittoria 43. Il palazzo, custode di tale tesoro, fu esso stesso testimone di un pezzo di storia. Inaugurato da Mussolini nel 1933, divenne per dodici anni la sede dei sindacati fascisti provinciali, fino alla Liberazione quando venne occupato dai sindacalisti e antifascisti che ne fecero la sede dalla rinata Camera del Lavoro di Milano.

Nel 1997 l’Archivio storico della Camera del Lavoro si trasformò in associazione Archivio del Lavoro, con lo scopo di indagare il tema del lavoro in tutti i suoi aspetti, conservandone la memoria.

L’ Archivio del Lavoro è oggi un’associazione senza scopo di lucro, che collabora, come istituzione aperta e autonoma, con enti pubblici e privati, per costituire quel 'fronte' di studi che ha come finalità l’indagine economica e storica del movimento dei lavoratori e dell’impresa.

Il simbolo dell’Archivio del Lavoro è stato disegnato da Luigi Veronesi (1908 - 1998).

Finalità


L’Associazione Archivio del Lavoro nasce con lo scopo di conservare la documentazione sindacale e di promuovere, senza alcun fine di lucro, studi e ricerche in campo sociale, economico e sindacale, con riguardo particolare all’industria, all’agricoltura e al mondo della produzione, tanto nel territorio milanese e lombardo quanto in ambito nazionale. Fornisce quindi alle diverse discipline interessate e ai ricercatori il necessario supporto documentario, e opera per la tutela e la conservazione degli archivi economici, intesi come centri di raccolta organica dei fondi documentari, provenienti dalle organizzazioni sindacali, dalle imprese e dalle associazioni di categoria.

L'Archivio del Lavoro è diventato nel corso degli anni un punto di riferimento per la raccolta di documentazione sul movimento sindacale milanese e per la ricerca storica delle imprese, allargando le sue competenze e le reti di collaborazione.

L’Associazione prosegue, ampliandola, l’attività dell’ Archivio storico Biblioteca - Centro documentazione della Camera del Lavoro di Milano, che già nel 1976 aveva ottenuto il riconoscimento dalla Sovrintendenza archivistica della Lombardia come “archivio di notevole interesse storico” ai sensi dell’art. 36 del D.P.R. 30.09.1963 n. 1409.

(articolo 3 Statuto dell’Associazione Archivio del Lavoro).

Sede


La sede dell’Archivio del Lavoro si trova a Sesto San Giovanni, nel cuore della 'città delle fabbriche' in un edificio che un tempo ospitava la bocciofila e il circolo cooperativo 'l'Albero', in via Breda 56.

È facilmente raggiungibile con la M1 fermata Sesto Rondò e con le linee interurbane 700 e 721.

Organi Statutari e Staff


Assemblea dei soci
Camera del Lavoro metropolitana di Milano
Spi Cgil Milano
Filt Cgil Milano
Filctem Cgil Milano
Fisac Cgil Milano

Consiglio di amministrazione
Luca Stazione, Presidente
Maurizio Busi, Fiom Cgil Milano
Francesca Lorusso, Fisac Cgil Milano
Giovanna Tedesco, Spi Cgil Milano
Emanuele Barosselli, Filt Cgil Milano
Fabio Amodio, Filctem Cgil Milano
Ivana Brunato, Camera del Lavoro di Milano

Presidenza
Luca Stanzione

Direzione
Debora Migliucci

Comitato scientifico
Massimo Bonini, Presidente
Maurizio Antonioli
Primo Ferrari
Ivano Granata
Fiorella Imprenti
Debora Migliucci

Staff

Eleonora Cortese, archivio
Primo Ferrari, biblioteca
Lyda Vecchio, volontaria

Collaborano con noi
Annalisa Bertani, ricerca progetto Biografie
Christian Bonina, grafica
Roberta Cairoli, ricerca progetto Biografie
Alice Leone, ricerca progetto Biografie
Silvia Maresca, archivio
Daniele Palermo, database progetto Biografie
Nadia Tadini, catalogazione video e social media
Giusi Castelli, produzione video

Camera del Lavoro di Milano


La prima Camera del Lavoro d’Italia
La parola sindacato deriva dal greco Sin (insieme) e Dikè (giustizia) e quindi significa 'Insieme per la giustizia'. Il sindacato è perciò un'organizzazione privata ispirata alla giustizia sociale, che rappresenta i lavoratori e ne tutela gli interessi collettivi e individuali. La sua nascita affonda le radici in un tempo lontano, antecedente all'unità d'Italia.
Le prime associazioni di lavoratori furono le società di mutuo soccorso, queste erano improntate sulla solidarietà tra i soci, ma non erano composte solo da lavoratori. Avevano come scopo l'assistenza e la devoluzione di sussidi in denaro per affrontare i periodi di disoccupazione, di malattia, di infortunio e di vecchiaia. Tutti i soci versavano quindi una quota che serviva per corrispondere i sussidi. Nell'Ottocento, infatti, non esistevano la malattia pagata, il servizio sanitario nazionale e neppure le pensioni statali. Tra le attività del mutuo soccorso vi erano poi l'istruzione e l'educazione, dal momento che la frequenza scolastica a quel tempo non era obbligatoria e la maggioranza della popolazione era analfabeta.
Negli ultimi decenni del XIX secolo, con la crescita del proletariato industriale e il diffondersi delle idee socialiste grazie alla creazione del Partito dei lavoratori italiani, nacquero le leghe di resistenza. Le leghe erano espressione dei soli lavoratori e avevano un programma politico e rivendicativo che si contrapponeva agli interessi dei datori di lavoro. La principale novità introdotta da queste formazioni di classe fu lo strumento rivendicativo dello sciopero, ovvero l'astensione dal lavoro contro il 'padrone' per rivendicare aumenti di salario e diritti e per denunciare lo sfruttamento. Nell'Ottocento, infatti, le paghe erano basse, gli orari di lavoro lunghi, gli incidenti mortali frequenti e la disoccupazione molto alta.
Sull'onda degli scioperi nacquero molte delle leghe di mestiere tra le quali la lega dei muratori e la lega dei metallurgici, sorte a Milano alla fine degli anni Novanta dell'Ottocento.
Sul declinare del secolo comparvero le Camere del lavoro, strutture territoriali che avevano lo scopo di mediare tra lavoratori e datori di lavoro, e di gestire il collocamento.
La Camera del Lavoro di Milano è, assieme a quella di Piacenza, la prima struttura territoriale d’Italia; fu fondata nel 1891, sulla scorta dell’esperienza francese delle Bourse de travail, e divenne un modello di riferimento per le Camere del lavoro che andavano diffondendosi lungo la penisola.
La Camera del Lavoro ha cambiato, nel corso della sua storia, diverse sedi prima di approdare in corso di Porta Vittoria: all’atto della fondazione fu ospitata nelle sale del Castello Sforzesco, nel cuore della città; ma alcuni anni dopo venne spostata in via Crocifisso e in quella sede, nel 1906, nacque la Confederazione generale del lavoro, progenitrice dell’attuale Cgil.
Nel 1910, infine, la Camera del Lavoro si trasferì in via Manfredo Fanti, nei locali messi a disposizione dalla Società Umanitaria e vi rimase fino al suo scioglimento, decretato dal regime fascista nel 1925.
L’attuale palazzo della Camera del Lavoro, fu costruito negli anni Trenta per ospitare i sindacati fascisti e, conquistato dai partigiani il giorno della Liberazione, divenne simbolicamente la sede della Cgil unitaria nell’aprile del 1945.
Oggi la Camera del lavoro metropolitana di Milano è la struttura territoriale più grande d’Europa, conta 232.000 iscritti e ha il compito di rappresentare, organizzare e tutelare gli interessi dei lavoratori del territorio milanese.
Risponde, per questo, ad alcuni bisogni individuali attraverso una rete di servizi che offre consulenza, assistenza e tutela sulla corretta applicazione dei contratti di lavoro e delle leggi sul lavoro (Ufficio Vertenze Legali); sulla previdenza e sulle pensioni (Inca); sulle discriminazioni dovute al sesso (Centro Donna Cgil), alla provenienza etnica o raziale (Dipartimento politiche dell’Immigrazione) e all’orientamento sessuale (Dipartimento politiche sociali).
Ci trovate in corso di Porta Vittoria 43 a Milano. Vi aspettiamo!
Per saperne di più www.cgil.milano.it

Sostenitori


L'Associazione Archivio del Lavoro si finanzia:

  • con il contributo annuale dei soci (Camera del Lavoro, Filt Milano, Filctem Milano, Fisac Milano, Spi Milano);
  • attraverso contributi pubblici con la partecipazione a bandi regionali e ministeriali;
  • con sottoscrizioni liberali individuali.
 

L'attività 2022 è stata sostenuta da
Soci per totale di Euro 20.000
Mibact per attività culturale e biblioteca 2020 Euro 42.430,12
Regione Lombardia per un totale di Euro 24.900
Liberalità per attività culturale Euro 24.800  
L'attività 2021 è stata sostenuta da
Soci per totale di Euro 20.000
Mibact per attività culturale e biblioteca 2020 Euro 36.296, 28
Liberalità per attività culturale Euro 9.772  
L'attività 2020 è stata sostenuta da
Soci per totale di Euro 22.000
Mibact per attività culturale e biblioteca 2020 Euro 10.000
Regione Lombardia per un totale di Euro 3.635
Cgil Lombardia Euro 5.000
Liberalità Euro 3000
 
L'attività 2019 è stata sostenuta da Soci per totale di Euro 22.000 Mibact per attività culturale e biblioteca 2020 Euro 19.000 Cgil Lombardia per un totale di Euro 5.000  
L'attività 2018 è stata sostenuta da Contributo Mibact per attività culturale  Euro 16.000,00
Contributo Regione Lombardia per valorizzazione archivi e beni culturali  Euro 14.000,00